Volontariato in Madagascar
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Se dovessi riassumere Analaroa in poche parole scriverei queste: colori, sorrisi, luce, sguardi, gratuità, gratitudine, accoglienza, servizio, impegno, tempo, Signore, bellezza. Analaroa ti permette di riscoprire la bellezza del semplice vivere. In mezzo a bambini e persone che non hanno niente, ma sorridono come se avessero tutto, a volte viene da porti così tanti “perché” che non respiri, fino a quando non ricordi che alla fine tutto quello che noi possiamo fare è stare, esserci. Me lo ripetevo sempre anche quando mi sentivo inutile, impotente e fuori luogo. Ogni giorno sperimentavo un grande spirito di condivisione e di amore da parte di tutta la comunità, ed è stato bello come, piano piano, quella nuova quotidianità, quelle persone e quei luoghi sono diventati sempre più casa, nonostante fossero così lontani e diversi. Ricordo ancora la maggior parte delle parole malgasce che i bambini e le suore mi hanno insegnato, non so se le ricorderò ancora per molto ma sicuramente non scorderò questa: misaotra!
Margherita
Era un desiderio che avevo da tanto tempo. Fare qualcosa. Questa isola e il suo popolo ti ruba un pezzo di cuore e te lo restituisce rosso come la sua terra e sincero come i loro occhi che sorridono. Ti riempie l’anima, in un modo che è difficile da spiegare. Va vissuto. E vivendolo apri gli occhi su molti aspetti della vita, come l’importanza dell’acqua, della luce, delle cure mediche, che per noi sono quasi scontate, ma non lo sono. Piano piano entri nel nuovo mondo e come un vento caldo ti fai avvolgere e ti abbandoni alla consapevolezza che il vero motore del mondo è l’amore. Un amore semplice, che ti libera. Sì, lo so, io Chiara non ho cambiato la loro vita, l’hanno cambiata loro a me, mi piace pensare che mi abbia reso una persona migliore e che se tutti facessimo qualcosa, se tutti fossimo quella goccia nel mare, il mondo sarebbe un posto migliore dove vivere e crescere i nostri figli. Sono tornata ricca di amore e con un mantello di dolce malinconia. Spesso vorrei stringerli tutti ancora una volta, ma lo faccio nel mio cuore per non perdere di vista neanche un attimo quella sensazione, per non dimenticare l’esplosione dei sorrisi, il profumo inebriante del ylang ylang e le loro voci gentili che mi hanno fatto sentire parte della famiglia e non una straniera. Tornerò da voi bambini e da te Toki, da te che come potevi mi correvi incontro, mi prendevi il viso tra le mani e mi sussurravi parole che spesso non capivo, ma erano sicuramente parole d’amore.
Chiara
Liberate la vostra mente, i vostri occhi e le vostre mani…lasciate scivolare via il superfluo. Abbiate la capacità di ascoltare, di cogliere ogni minimo particolare e di saperlo raccontare con amore a chi non ha avuto il coraggio di seguirvi.
Eleonora
Un cuore, tanti cuori..li sentite? Battono lentamente..e mentre vi avvicinate il ritmo aumenta incessantemente.
É un piccolo meccanismo meraviglioso, perché riesce a intrappolare a sé ogni anima che lo sfiori.
Il vento caldo che odora di fiori e di sole accompagna le vostre giornate… il blu del cielo, il verde acceso delle risaie e il rosso della terra fanno da contorno a questo scenario incantevole.
Pelle scura levigata dal sole, occhi profondi, piedi consumati dal trascorrere del tempo e quell’espressione pura che appartiene solo ai figli di Mamma Africa.
Non chiedete troppo, ascoltate i loro cuori.
Guardateli mentre ballano.
Afferrate i loro sorrisi,
Racchiudete i loro volti nelle vostre mani e poi…
Ascoltate il loro amore e gridatelo al mondo!
Chi non vive per servire, non serve per vivere.
La permanenza in missione ad Analaroa è stata per me un’esperienza bellissima. Mi sono sentita da subito come a casa… no shock, no panic…. A tratti è come se nella mia vita fossi stata programmata per finire lì… ho lavorato al “caseificio”, sono stata con i bimbi, ho cucito, lavorato nell’orto e al computer, aiutato a fare le vaccinazioni ai bambini…un’esperienza direi completa, sia umanamente che “lavorativamente” avevo come la sensazione che le cose che avevo fatto durante la mia vita ritornassero tutte fuori….le suore per il periodo in cui ero là sono diventate la mia famiglia e non avrei davvero potuto, chiedere di più. Il rientro è stato difficile anche perché il salto è stato grosso…. Ma il mio cuore comunque si è nutrito di tutto l’amore che ho trovato e dato. Ora, quando mi sento sola riguardo le foto e penso alla sensazione di grande pace e amore che ho provato e riesco a recuperare la serenità…
Monica
A luglio sono stata in Madagascar, precisamente ad Analaroa, un villaggio vicino alla capitale, dista solo 80 km ma per arrivarci ci vogliono 5 ore, dato che le buche presenti rendono difficoltoso il tragitto. Gli abitanti del villaggio sono circa 1500 persone. E’ qui che ho vissuto, con mia mamma, nell’Istituto che si prende cura di circa 80 bambini con problemi alle ossa, dovuti alla malnutrizione. Questo è stato possibile grazie alle Suore Orsoline che, attraverso la loro profonda umanità, riescono a gestire e soprattutto a guarire i bambini. Una delle cose che mi ha sorpresa davvero è il modo in cui ogni bambino ti trasmette la gioia più pura anche solo con lo sguardo, nonostante le condizioni in cui vivono. Un’altra delle cose che mi ha colpita è lo scorrere del tempo. Sembra fermarsi.
Elisa
Ogni attimo che passa è pieno di gioia, di vita, è capace di accenderti l’anima e farti realizzare che le cose più semplici sono la sorpresa più grande.
Analaroa è stata l’esperienza che ha ribaltato il mio punto di vista, trasportandomi in modo diverso, dove ho compreso i veri valori della vita e che la felicità risiede nel nostro cuore, ma solo se lo apriamo. Ringrazio vivamente tutti coloro che mi hanno dato l’opportunità di compiere questo grande gesto di umanità e di fare mia questa incredibile esperienza.
Ho deciso di vivere tre mesi in Madagascar grazie ai racconti fatti durante gli anni da Letizia e dai vari testimoni che ogni anno partecipano agli incontri della Sunrise. Sono partita il 18 ottobre con Suor Flaviana e Suor Confidente ed ho vissuto per 3 mesi ad Analaroa nella Comunità. Poi mi ha raggiunto anche Don Vittorio. Io mi sono occupata di un bambino, Fabius, che non riusciva a mangiare da solo. Con lui ho instaurato un rapporto speciale, poiché anche senza parlare la stessa lingua attraverso gli occhi e i gesti ci capivamo benissimo. Durante questo periodo, ho avuto anche l’occasione di accompagnare alcuni bambini all’ospedale militare di Antananarivo, e qui mi sono resa conto delle disparità evidenti tra le persone ricche e le persone povere che vivono in Madagascar. Sono riuscita anche a visitare altre comunità delle Suore Orsoline come Ambatomanoina, Tomasina, Botanique e Anivorano dove si occupano della gestioni delle scuole, ma hanno anche dei dispensari sanitari.
Il Madagascar esiste davvero.. le persone vivono in modo davvero lontano a noi!
Caterina
Esistono davvero quei bambini a cui da tanti anni mandiamo aiuti e loro hanno davvero bisogno … ma anche noi abbiamo bisogno di incontrarli e conoscerli. Sembra impossibile ma da quando sono tornata non penso che a loro e mi mancano davvero tanto! Mi manca la loro naturalezza, le loro risate, i loro discorsi in malgascio che non capivo ma li rendeva felici. Mi manca stare tutto il giorno con quei furbetti che ad ogni occasione ti saltavano in collo!
Ultimo aggiornamento
27 Marzo 2023, 19:16